SIGNIFICATO CLINICO
Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore, molto tossico, prodotto dai processi di combustione che utilizzano combustibili organici. L’esposizione diretta comporta l’ingresso in circolo di questa sostanza, che è caratterizzata da un’affinità per l’emoglobina molto superiore a quella dell’ossigeno. Ne deriva la formazione di carbossiemoglobina con conseguente sottrazione dell’emoglobina al fisiologico compito di garantire l’ossigenazione dei tessuti. A parte le gravi intossicazioni accidentali in ambiente domestico, possono essere esposti tutti i lavoratori a contatto con l’inquinamento legato al traffico veicolare. L’intossicazione acuta determina una grave anossia con gravi danni al Sistema Nervoso Centrale e al cuore. L’intossicazione cronica può manifestarsi con cefalea, vertigini, astenia, nausea, alterazioni psichiche e sensoriali. I livelli di carbossiemoglobinemia sono ben correlati con quelli di esposizione a monossido di carbonio e può essere utilizzata come indicatore biologico di esposizione.

INDICAZIONI CLINICHE
Esposizione professionale a monossido di carbonio.

TIPO DI CAMPIONE
Il paziente si deve sottoporre ad un prelievo di sangue.

PREPARAZIONE
Non occorre il digiuno.

VALORI DI RIFERIMENTO
non fumatori fino a 1.5 %
fumatori fino a 5 %

NOTE
I livelli di carbossiemoglobinemia in soggetti non esposti variano principalmente in rapporto al consumo di tabacco: in forti fumatori, è possibile evidenziare livelli anche dell’ordine dell’8-10%. Questo test trova applicazione anche nel monitoraggio dell’esposizione a quelle sostanze che prevedono nel loro quadro metabolico l’ossido di carbonio. Il metilene cloruro ne è un esempio specifico.